Post by ***@zPost by ArtitrentaDi solito vengono venduti ricondizionati o comunque funzionanti, in ogni
caso credo che la risposta sia si, puo' essere utile per uso in studio a
patto di valutare attentamente i costi di gestione: ed intendo
soprattutto chimica e corrente elettrica. La manutenzione la si puo' fare
da se', in genere con la macchina vengono dati anche dei ricambi d'uso,
dai filtri ai rulli alle lampade. Dipende un po' dal volume di stampa
interno che avete.
I dubbi oltre all'usura riguardano lo smaltimento dei chimici usati.. per
il resto, ingombro a parte.. penso che un minilab convenga più di una
stampante a getto d'inchiostro quando si ha la necessità di fare provini o
copie di foto da allegare alle liberatorie, poi naturalmente c'è la
possibilità di svilupparsi subito le pellicole, di smanettare per ottenere
i risultati che si desiderano ed infine va considerato che un minilab ha
uno scanner per pellicole di un certo livello..
Per lo smaltimento ci sono ditte specializzate, piu' o meno smaltire un
litro di chimica costa quanto comprare un litro di chimica nuova. Poi sei
obbligato a tenere un registro in cui annotare lo scarico dei rifiuti (dalle
taniche di raccolta del minilab ai bidoni di stockaggio che avrai in
laboratori, forniti dalla ditta di smaltimento) Dovrai far analizzare un
campione dei rifiuti (generalmente sviluppo-stabilizzaztore e
sbianca-fissaggio) per ottenere delle schede descrittive (circa 400 euro cad
analisi, da fare una volta e basta, a meno di non cambiare la tipologia del
processo chimico) Io ho avuto un minilab fino al 2002, e queste info sono
riferite alla normativa di allora, ma non mi sembra siano cambiate. Per
quanto riguarda la qualita' dello scanner interno sarebbe da verificare, e'
ottimizzato per la stampa su quella macchina e non ha la flessibilita' di
uno scanner tradizionale. IMHO credo si ammortizzi quando si ha un volume di
stampa al di sopra dei 300/400 10x15 al giorno (o superficie di carta
equivalente)
Non credo regga il paragone con una stampante a getto, in particolare:
Il minilab deve portare a temperatura la chimica, quindi dall'accensione
alla prima stampa passa da 1 a 2 ore.
Il minilab in funzione, anche se non stampa, consuma energia (parecchia)
Il minilab va tarato ad ogni accensione o ogni giorno (si sviluppa un
negativo test, se ne legge la densita' per i Y M C, e si reintegra la
chimica di conseguenza. Si stampa una copia campione, la si legge per Y M C
e si regola la filtratura via sw per la resa neutra)
Se viene usato intensamente queste operazioni sono una routine
dell'accensione, che tutti i laboratori fanno (oddio, proprio tutti no,
visto cio' che stampano in giro..) ma che si prende una trentina di minuti.
Un pacco di carta per la stampante a getto e e una serie di inchiostri
sappiamo quanto costa, una confezione di bobine in banda 15 e una in banda
20, piu' un kit di chimica sviluppo nega (sviluppo sbianca fisaggio
stabilizzatore) piu' un kit di chimica per la carta (sviluppo
sbianca-fissaggio stabilizzatore) credo immobilizzi un capitale sensibilmete
maggiore.
Certo, avere un minilab a disposizione per stampare per se' e' una bella
bella cosa.